La legge che disciplina la “composizione della crisi da sovraindebitamento” (n. 3 del 2012) prevede la possibilità per i consumatori in difficoltà di rivedere i loro debiti nei confronti dei creditori, basandosi sul Piano del consumatore, ovvero un piano di ristrutturazione del debito che considera la situazione particolare di ogni singolo debitore. Tuttavia questa procedura non è sempre possibile.
Il piano del consumatore, se approvato, permette di sospendere tutte le procedure esecutive, a prescindere dal fatto che siano già in corso o debbano partire, e di ripianare tutti i debiti, siccome non è necessario che il debitore li ripaghi interamente. Ma quali sono i requisiti che permettono di utilizzare questa procedura? Vediamoli insieme.
Il Piano del consumatore è accessibile solo a determinate condizioni, che dipendono in modo particolare dal soggetto, dalla sua buona fede e dal tipo di debito.
Possono fare richiesta a tale procedura i consumatori persone fisiche che hanno un debito per motivi estranei all’attività imprenditoriale o professionale svolta. Il debito contratto inoltre dev’essere talmente elevato da non poter essere oggettivamente sanato con il proprio patrimonio. Anche la buona fede è un requisito indispensabile per far sì che il piano sia attuabile; il debito non deve derivare da “colpa” del debitore, ma dev’essere imputabile a cause sopravvenute. Sarà il giudice a fare questa valutazione.
Ci sono poi dei documenti specifici da presentare, contenenti la documentazione che deve descrivere in modo dettagliato la situazione economica e patrimoniale del soggetto che richiede il piano.
Infine è necessario sottolineare come il Piano del consumatore possa essere richiesto soltanto una volta ogni 5 anni e non può essere richiesto se è già stata utilizzata nei 5 anni precedenti.
La procedura ha dei limiti e non sempre è conveniente. Vediamo perché.
Prima di tutto ha dei costi che sono da considerare. Pensiamo alla parcella del professionista che seguire il debitore per raggiungere l’accordo; avvocato, notaio o commercialista che sia. In alternativa il debitore potrà farsi seguire da un Organismo di Composizione della Crisi, ma in entrambi i casi la procedura non sarà gratuita.
Questo processo è indispensabile per elaborare un piano di ristrutturazione corretto e puntuale, oltre che per verificare che i dati siano corretti e il Piano del consumatore sia fattibile.
In secondo luogo il piano va poi consegnato al Tribunale di residenza del debitore e il Giudice competente ne determinerà la fattibilità. In seguito viene fissata un’udienza in Tribunale, nel corso della quale i creditori presenteranno contestazioni osservazioni. A questo punto sarà proprio il Giudice, nel caso ritenga il piano fattibile, a sospendere le procedure esecutive a carico del debitore e ad approvare l’accordo per la riduzione del debito.
Condividi sui socialIl pignoramento è un atto con cui si dà inizio al processo di esecuzione forzata nei confronti dei beni del debitore e ha inizio tramite la notifica dell’atto di pignoramento.
I crediti deteriorati delle banche in inglese prendono il nome di Non Performing Loans (NPL); tali crediti sono dei prestiti la cui riscossione è considerata a rischio dal punto di vista di vari profili.
Il debito consiste in un bene o in una somma di denaro che un debitore deve restituire ad un creditore in un certo periodo di tempo rispettando determinate condizioni.
L’atto di precetto è un’intimazione di pagamento che deve precedere in modo obbligatorio l’inizio dell’esecuzione forzata e che viene fatta in forza di un titolo esecutivo.
In diritto, il debitore è il soggetto passivo del rapporto obbligatorio, che è tenuto all’adempimento di una o più prestazioni in favore di un soggetto attivo, detto creditore.
La crisi di sovraindebitamento si verifica quando un debitore si trova in uno stato permanente di squilibrio tra debiti e patrimonio, tale per cui si delinea una impossibilità di far fronte al pagamento dei debiti.
Dal latino creditor, “credere, affidare, prestare”. È il soggetto che è in credito e quindi ha il diritto di riscuotere una somma o di ricevere una prestazione da un’altra persona (il debitore).
La rinuncia agli atti è una fattispecie giuridica disciplinata dall’ art. 306 del codice di procedura civile.
L’ipoteca è un diritto reale di godimento sui beni immobili che fornisce una garanzia per un determinato credito, attribuendo a chi ne è titolare il diritto di soddisfare questo credito, rivalendosi su una cosa altrui.
La fideiussione è disciplinata dagli art. 1936 e seguenti del Codice Civile, ed è il contratto con il quale un soggetto, il fideiussore, garantisce l’adempimento di un’obbligazione altrui, obbligandosi personalmente verso il creditore.
Il legislatore stabilisce il principio della par condicio creditorum, in base a cui i creditori hanno uguale diritto di essere soddisfatti sui beni del debitore. Nonostante questo alcuni crediti privilegiati godono di una tutela maggiore e nel momento in cui si hanno più creditori (concorso tra creditori) devono essere soddisfatti prima rispetto ad altri.
Un decreto è un atto deliberativo o ordinatorio emanato da un’autorità amministrativa o giudiziaria.
Lo sfratto è un procedimento speciale, disciplinato dagli artt. 657-669 c.p.c, con cui il giudice intima al locatario di lasciare un immobile e di riconsegnarlo al proprietario.
Il patrimonio indica la ricchezza, rappresentata dall’ insieme dei beni mobili e/o immobili, che un soggetto possiede in un determinato istante.
L’usura è un reato che avviene quando si concedono prestiti ad interessi superiori ai limiti concessi dalla legge.
L’accollo del mutuo è una dichiarazione, attraverso cui un soggetto acquisisce l’obbligo di rimborso nei confronti della banca creditrice di un mutuo già avviato, ai fini dell’acquisto di un immobile.
I prestiti subprime sono una tipologia di prestiti concessa a soggetti poco attendibili dal punto di vista creditizio.
Il termine imposta indica un tributo o una voce di bilancio dello Stato, che ha la peculiarità di essere prelevata dal cittadino, a prescindere da una specifica prestazione dello Stato o di un ente pubblico.
Il consulente tecnico d’ufficio (CTU) è nominato, ai sensi dell’art. 61 del cpc, quando per la controversia in atto sono necessarie conoscenze in materie specifiche che il giudice non conosce e non è tenuto a conoscere, o quando i fatti che sono da accertare siano riscontrabili tramite specifici tecnicismi.
Lo stralcio immobiliare consiste in una prassi di esecuzione immobiliare che permette al debitore e al creditore di trovare un accordo per saldare una particolare situazione debitoria evitando nei fatti che l’immobile di riferimento venga prima pignorato e successivamente venduto all’ asta.
Il perito è un individuo, esperto in un determinato campo tecnico, scientifico o artistico che è in grado di fornire, grazie alle sue competenze specialistiche, valutazioni e giudizi tecnici fondati e attendibili.
Il tribunale indica sia la sede fisica in cui avviene l’amministrazione della giustizia sia l’ autorità giurisdizionale che amministra la giustizia civile e penale.
La sentenza, in diritto, è l'atto col quale il giudice designa il provvedimento che risolve una controversia tra le parti di un processo.
L'atto di citazione è un atto processuale scritto mediante il quale l’attore si rivolge ad un soggetto, detto convenuto, per comparire di fronte al Giudice competente in un processo.
Il rischio di svalutazione di un immobile che sta per essere venduto all’asta consiste nella possibilità che il bene pignorato possa essere venduto ad un prezzo di gran lunga inferiore al suo reale valore.